L’ematocrito (indicato anche con le sigle HT o HCT) è il rapporto percentuale tra gli elementi corpuscolati e la componente liquida del sangue, ossia il plasma. L’esame viene richiesto soprattutto come analisi di routine insieme agli altri valori dell’emocromo perchè fornisce una buona valutazione sullo stato del nostro sangue e, conseguentemente, sulle nostre condizioni di salute in generale. Inoltre l’ematocrito è un indice importante per la valutazione della capacità di distribuzione dell’ossigeno nel corpo e di ossigenazione dei tessuti. Una sua misurazione può essere utile anche in presenza di sintomi che facciano sospettare un’anemia. Valori bassi di ematocrito, infatti, sono spesso correlati all’anemia, che in alcuni casi può essere dovuta a carenze nutrizionali. Ferro basso e carenza di vitamina B12 e di folati possono provocare una riduzione nella produzione dei globuli rossi e di conseguenza una riduzione del valore dell’ematocrito. Le donne in gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, possono subire un calo nei valori dell’ematocrito, considerato fisiologico. Questo perché in questa fase della gestazione la madre produce più sangue, che risulta, però, meno concentrato, con un aumento percentuale maggiore della parte sierosa (il plasma), rispetto a quella corpuscolata.
Cosa significa, invece, se i livelli salgono oltre la norma? Le cause sono diverse, infatti una aumentata concentrazione della parte cellulare del sangue può essere del tutto transitoria, dovuta a perdite di liquidi del corpo (disidratazione o forte sudorazione), ustioni, assunzione di farmaci o malattie come il diabete.
Quando, poi, si parla di ematocrito alto in assoluto, ci possono essere diverse cause tra cui tumori e malattie dei reni, del cuore, insufficienza respiratoria. Si tratta, naturalmente, di condizioni che hanno anche molti altri sintomi e che andranno indagate con opportuni accertamenti dal proprio medico. In caso di ematocrito alto il sangue risulta quindi più denso e scorre nelle vene con maggiore difficoltà, comportando un ulteriore lavoro per il cuore che deve dare al sangue una pressione maggiore. L’aumento della densità del sangue può quindi favorire la formazione di coaguli e aumentare il rischio per ictus, infarto, embolia. I rischi per la salute sono maggiori per i soggetti che soffrono di patologie cardiache. Il sangue troppo denso è una condizione da tenere sotto stretto controllo ed è necessario comprendere la causa per poter procedere con un trattamento mirato. Con la giusta terapia, alimentazione corretta e un po’ di sport i valori possono tornare normali in breve tempo. Ogni caso però è da valutare singolarmente e si raccomanda sempre di informare il medico. Analisi del sangue periodiche e misurazione della pressione possono aiutare a prendersi cura della propria salute.