La cistite è un’infiammazione acuta o cronica della vescica urinaria. I sintomi sono la frequenza e urgenza di urinare, con la sensazione di non aver svuotato del tutto la vescica, il bruciore durante la minzione e il dolore al basso ventre. Le fitte talvolta possono irradiarsi anche al pube e alla zona lombare della colonna vertebrale. Potrebbero esserci anche febbre e tracce di sangue nelle urine. Sono il 20-30% le donne adulte che sviluppano uno o più episodi di cistite ogni anno. Il 50% la quota di donne che va incontro ad almeno un episodio di cistite nella propria vita. Si parla di cistite ricorrente quando si hanno tre episodi nel corso degli ultimi 12 mesi o due episodi negli ultimi 6 mesi. La cistite è causata da un’infezione batterica e i batteri responsabili dell’infiammazione sono per lo più i batteri di origine intestinale come ad esempio Escherichia Coli (nel 70-95% dei casi).
Le terapie tradizionali per trattare la cistite sono a base di antibiotici. L’urinocoltura associata all’antibiogramma sono fondamentali perché servono per identificare esattamente il batterio scatenante e individuare l’antibiotico più adatto in modo da evitare che i batteri possano sviluppare una resistenza all’antibiotico e quindi prevenire recidive. L’uso improprio di antibiotici, infatti, porta nella maggior parte dei casi allo sviluppo di una forma di resistenza che si traduce con la cronicizzazione della patologia.
Quando si ha il sospetto di cistite, è consigliabile raccogliere le prime urine della giornata in un contenitore sterile (che può essere fornito gratuitamente in laboratorio) e consegnarle in laboratorio per eseguire l’esame dell’urinocoltura. E’ possibile consegnare le urine dal lunedì al sabato in tutti gli orari di apertura. In 2 giorni si avrà il risultato dell’analisi microbiologica con identificazione del batterio responsabile e eventuale antibiogramma.