La citologia urinaria si caratterizza per essere un test che ha come obiettivo quello di trovare delle cellule anomale all’interno delle urine. Viene spesso eseguito in associazione ad altri esami con l’intento di individuare dei tumori che vanno a colpire l’apparato urinario. La citologia urinaria viene sempre più frequentemente impiegata per diagnosticare il cancro che colpisce la vescica, ma bisogna sottolineare come questo test sia in grado di riscontrare anche il cancro al rene, così come il cancro alla prostata, quello all’uretere e all’uretra.
Questo esame deve essere svolto su tre campioni di urina che devono essere raccolti obbligatoriamente in tre giorni diversi, ma consecutivi. Per eseguire in modo corretto questo test, bisogna ritirare i tre contenitori predisposti per la citologia urinaria in laboratorio. Questi tre contenitori si caratterizzano per essere già riempiti con del liquido fissativo, in maniera tale da poter conservare per qualche giorno l’urina e trasportarla fino al punto di raccolta senza problemi. Le urine che bisogna raccogliere sono quelle del mattino (la seconda gittata, dopo aver bevuto circa un litro di acqua).