Circa 12 milioni di italiani soffrono di colesterolo alto, ma spesso ne sottovalutano i rischi oppure addirittura non ne sono al corrente, poiché l’ostruzione delle arterie può avvenire senza dare particolari sintomi. Solo l’esame del sangue può far emergere un alto livello di colesterolo e per questo motivo gli adulti dovrebbero monitorare questo valore ogni 4-6 anni attraverso le analisi.
I valori che definiscono il livello di colesterolo sono il colesterolo totale, le HDL (High Density Lipoprotein) e le LDL (Low Density Lipoprotein). Un altro indicatore importante e predittivo di future patologie cardiovascolari da tenere sotto controllo è il livello di trigliceridi nel sangue.
Ma cosa indicano questi valori e in cosa differiscono l’uno dall’altro?
Il colesterolo totale è la principale frazione lipidica delle lipoproteine, ovvero un grasso presente in tutte le cellule dell’organismo, e riveste un valore significativo nelle patogenesi cardiovascolari. In caso di valori elevati, il valore ottimale è inferiore ai 200 mg/dl.
Il colesterolo HDL, comunemente chiamato “colesterolo buono”, agisce eliminando il colesterolo in eccesso che si forma sulle arterie e protegge, quindi, da aterosclerosi e infarto cardiaco. Per tale motivi, livelli oltre i 40mg/dl riducono il rischio cardiovascolare, mentre livelli bassi lo aumentano.
Il colesterolo LDL è una lipoproteina che innesca il processo di aterosclerosi, accumulandosi sulle pareti delle arterie ed ostacolando il passaggio del sangue formando delle placche. Più il valore dell’LDL è alto, maggiore è il rischio di aterosclerosi. Il valore ottimale è inferiore a 100 mg/dl.
I trigliceridi sono grassi del sangue che derivano dall’alimentazione e rappresentano il principale tipo di grasso presente nelle riserve energetiche dell’organismo. Il valore di riferimento dei trigliceridi deve essere inferiore ai 200 mg/dl: valori superiori possono essere sintomo di dieta sbilanciata, diabete, ipertiroidismo, e accrescono il fattore di rischio cardiovascolare, soprattutto se anche il valore di colesterolo HDL e LDL risulta aumentato.
QUALI SONO I RISCHI?
Quando si ha il colesterolo alto, la quantità di colesterolo presente nel sangue è troppo elevata – soprattutto quella del colesterolo cattivo LDL – questi grassi si depositano sulle pareti delle arterie, danneggiandole e, alla lunga, provocando le cosiddette placche aterosclerotiche.
In relazione all’entità del deposito e alla sua crescita, la placca occupa porzioni più o meno estese dei vasi, determinando una riduzione più o meno significativa del lume, cioè della parte libera che consente di far circolare regolarmente il sangue. Se in presenza anche di altri fattori di rischio, come fumo, eccesso di peso, sedentarietà ecc., queste lesioni delle pareti dei vasi possono provocare la comparsa di gravi malattie, mettendo a rischio le arterie coronariche e il cuore, fino all’infarto.
Quindi è importante tenere sotto controllo i valori del colesterolo e combattere il colesterolo alto, anche in giovane età. Il rischio di malattia cardiaca tra i 55 e i 70 anni è 4 volte più alto tra chi ha avuto il colesterolo alto per almeno 10 anni in gioventù rispetto a chi non l’ha avuto.
E ogni 10 anni di colesterolo alto aumenta il tuo rischio di malattia cardiaca del 39%.